Disegnare fuori margine era un modo per tutti noi bambini di ribellarci ma allo stesso tempo di esprimerci liberamente. Da adulti, quei margini si sono trasformati in limiti, restare al loro interno ci illude di essere più facilmente interpretabili, sicuramente codificabili. Superare quei limiti, andare oltre i margini, significa avere una visione, progredire, aprirsi al cambiamento.
Il progetto di Officine della Fotografia nasce da una visione che vive alimentandosi costantemente di nuove sinergie. È proprio per assecondare questa necessità che abbiamo chiesto ad un artista di mostrarci e condividere con noi, la sua visione di Officine della Fotografia.
bRIZZO, al secolo Francesco Favale, ha scelto di rielaborare il nostro logo con la tecnica della china su carta, abbiamo fatto due chiacchiere con lui per entrare nella sua “visione”.
Hai iniziato per passione o hai compreso subito sarebbe stato il tuo “destino”?
Diciamo che il collegamento fra i due elementi è molto forte. Si inizia questo tipo di cose per passione e poi si va avanti, con gli studi con l’impegno perché possa diventare un lavoro e quindi poter vivere delle proprie passioni. Non sono molto convinto di essere destinato a questo ma per ora adoro farlo e mi stimola molto trovare soluzioni nuove per raccontare quello che mi passa per la testa.
Una domanda marzulliana: i tuoi disegni sono rappresentazioni oniriche della realtà o trasposizione reale di sogni?
Il mio intento è quello di riuscire a raccontare attraverso questa tecnica, in questo momento, quelli che sono i miei pensieri, i miei punti di vista sulle cose e contornare il tutto dagli elementi che riesco ad incontrare guardandomi intorno. Vivendo a Lecce diciamo che è anche molto facile farlo, il barocco è il primo degli elementi di ispirazione per il mio lavoro.
Nel tuo mestiere l’ispirazione, appunto, è fondamentale, come la alimenti costantemente?
L’ispirazione si alimenta solo leggendo e ampliando le proprie conoscenze.
Io ho sempre adorato e studiato la storia dell’arte quindi sono facilitato nell’ardua impresa, ma tutto questo è solo un elemento che conduce all’ispirazione. L’ispirazione è qualcosa che ti colpisce, ti stimola e ti intriga talmente tanto da non farti pensare ad altro, vuoi realizzare quel pensiero e non avere i mezzi per farlo è di sicuro la cosa più frustrante del mondo.
Io cerco di apprendere quei mezzi leggendo, informandomi e cercando quei piccoli elementi di unione fra il pensiero ed il modo più interessante per raccontarlo.
Libri, film, musica, arte in ogni sua forma sono di sicuro gli elementi più adatti alle mie ricerche.
Aggiornamento e costante formazione sono dunque molto importanti.
Assolutamente. Io poi sono un autodidatta quindi direi che è indispensabile se lo si vuole fare da soli. Essere aggiornati su tutto è fondamentale specie quando hai scoperto quale sia la tua strada.

il logo originale di Officine della fotografia, versione emoticon
Raccontaci come hai reinterpretato il logo di Officine della Fotografia.
Dunque ho pensato che il logo originale avesse voglia di far sapere cosa ci fosse dietro le sue linee, far conoscere agli altri che lavoro c’è dietro un’idea, un progetto, una costanza di interessi, il lavoro e la costruzione di un principio fondamentale, realizzare i suoi sogni.
Quindi ricordando un po’ le assonometrie studiate ho voluto, inclinando il punto di vista, dare una visione accennata di cosa si celasse dietro.
Naturalmente il divertimento è d’obbligo, quindi aggiungere elementi che sottolineassero la presenza di una macchina fotografica (come il lo-go/mo originale richiama) è stato molto divertente visto poi quanto io ami la fotografia.
Cos’è per te la fotografia?
Qualcosa di naturale.
Spontaneo.
Per nulla forzato.
Primo pensiero di racconto.
La base di un po’ tutto il mio lavoro.
di Valeria Potì
//Chi è
Francesco Favale, in arte bRIZZO, nasce nel 1978 a Lecce dove consegue poi il diploma al Liceo Artistico Statale. Durante gli anni di formazione pittorica bRIZZO, studia e si laurea in Conservazione dei Beni Culturali all’Università del Salento. Di seguito approfondisce gli studi artistici fino alla rielaborazione di un personale linguaggio figurativo che rimanda ai complessi enigmi metafisici. Dopo l’esperienza maturata durante la collettiva CROSSROAD, bRIZZO ritorna al disegno attraverso la tecnica dell’illustrazione con inchiostro di china su carta.
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